lunedì 6 gennaio 2014

Poracci, i piddini


Ieri Pierluigi Bersani ha avuto un malore a casa sua, causato dalla rottura di un aneurisma cerebrale, ed è stato ricoverato per essere sottoposto ad un delicato intervento per ridurre l'emorragia ed applicare un clippaggio di routine all'arteria cerebrale colpita. Gli è andata bene che era un aneurisma sacculare e non a manicotto, commenterebbe il solito medico cinico alla Dottor House.
In tale circostanza era d'uopo al massimo il "tanti auguri di pronta guarigione, Bersani, torna presto al tuo lavoro e alla tua famiglia". Stop. Nessun ulteriore sdilinquimento e vesti stracciate perché, in fondo, altre migliaia di persone nello stesso momento stavano subendo la stessa sfortuna e, soprattutto perché, l'empatia, per essere sincera, deve essere una cosa spontanea e non a comando. Già abbiamo dovuto cercare disperatamente di farci diventare simpatico Schumacher per l'incidente che gli era capitato e adesso anche Bersani. 
Ripeto: in certe occasioni, a parte una cortese solidarietà di circostanza, è anche concesso, intimamente e democraticamente, di fregarsene. Non possiamo mica soffrire per tutti i potenti che finiscono all'ospedale come i comuni mortali.
Gli anglosassoni, in queste occasioni, se la cavano egregiamente con tre parole: get well soon. Hai detto tutto e non hai bisogno di dire altro e va bene sia per il parente, che per l'amico e per il vicino di casa. Perfino quelli un po' stronzi. Nei rapporti sociali non sociopatici dovrebbe funzionare così.

Invece no. La sobrietà non è di questi tempi e di questo paese dai sentimenti rococò e borderline. E soprattutto non è appannaggio dei piddini che, sempre pronti alla battaglia in difesa del partitone dalla coscienza sporca, hanno colto l'occasione per grufolare assai dentro la disgrazia del loro leader, richiamando la Guardia Nazionale Piddina, dirigenti e soprattutto simpatizzanti, che hanno partecipato inconsapevolmente - se no non sarebbero piddini, ad una squallida campagna propagandistica opportunistica.

Cosa è successo, quindi?
Appena si è avuta la notizia del malore di Bersani, nel pomeriggio, su quella fogna a cielo aperto che è Facebook e in parte è anche Twitter, anche se quest'ultimo, in confronto al regno dei gatti pucciosi e del rinfanciullimento collettivo, è un agorà ateniese, si è diffusa la leggenda metropolitana che il web era pieno di auguri di morte all'ex segretario del PD.
Ecco l'odore inconfondibile che assomiglia molto a quello dolciastro dell'obitorio. E se parli di obitorio parli di avvoltoi e di altra fauna necrofaga. In più, certe frasi sono come il fumo in una stanza con l'allarme antincendio. Quindi, se uno legge una cosa del genere, con le sospette generalizzazioni di rito, che fa? Va a controllare, anche se sa che non sarebbe necessario, perché il tono era quello della precrimine di Philip K. Dick: "Vi dichiaro in arresto per i futuri auguri di morte all'onorevole Bersani". 
Io, di queste minacce ho trovato poco o nulla, se non una pagina dei soliti commenti bischeri da pagina dei commenti sul "Fatto Quotidiano", oggetto del provvidenziale e non casuale post di una delle meno autorevoli testate di minchia del web che da ieri viene ripostato e retwittato dai piddini; dalle blogstars di partito che scrivono tutte le stessa cosa manco fossero veggenti, fino ai più infimi boccaloni simpatizzanti, come fosse la prova definitiva del crimine commesso di lesa maestà.

Vedete, se ci ripigliamo un attimo, capiremmo che prendere come oro colato e speculare su ciò che scrivono i disadattati su Facebook e gli altri social, ovvero sui luoghi virtuali che hanno sostituito le istituzioni manicomiali; disadattati che su ogni cosa vomitano il loro disagio sociale e le loro frustrazioni, a mio modesto parere ciò si ravvisa come circonvenzione di incapace, ma tant'è. 
Chi sa di avere a che fare con chi sragiona non lo segue certo nel suo delirio, né attribuisce ad esso razionalità, a meno che non voglia strumentalizzarlo.
Ed ecco ciò che andava fatto. Ciò che si doveva dimostrare era: 1) che Bersani era ancora un leader amato; 2) che è una brava persona (excusatio non petita); 3) che il mondo odia il PD. 4) Che sono i grillini ad augurare la morte a Bersani. 5) Che al PD bisogna portare rispetto. 
E quando ci ricapita, devono aver pensato.
Insomma l'imposizione a legnate della solidarietà e l'atto di sottomissione verso "uno di loro". E, già che ci siamo, ricordare a microcefali unificati l'incidente stradale di Grillo. Perché loro sono democratici e non portano rancore ma ancora je rode e tutto diventa occasione di agire la militanza. Quella militanza inutile, delirante e sociopatica che consiste nella celebrazione autoreferenziale del partito che sta distruggendo l'Italia e di uno dei peggiori governi italiani di tutti i tempi.

Poracci, i piddini. Si sono dimenticati di quello che hanno sempre vomitato contro gli avversari in vent'anni ("la Carfagna che fa i pompini" della Guzzanti gridato in piazza, solo per fare un esempio) per celebrare l'antiberlusconismo rituale e non di sostanza (nel quale siamo cascati tutti,) e che ora vomitano contro Grillo (che, a pensarci bene, non sarebbe neppure da considerare un avversario politico, in un paese normale). 
Hanno bisogno del nemico e del delirio di persecuzione per illudersi di superare la loro marcescenza perfino quando uno dei loro dirigenti lotta contro la morte. Perché non frega loro niente di Bersani, che nemmeno se morisse durante un comizio diventerebbe un Berlinguer, ma solo di poterci costruire su una campagna propagandistica degna di un branco di avvoltoi per illudersi di essere perfino odiati. Proprio dei poracci.
Non allargatevi. Non è odio, è solo disprezzo. 

16 commenti:

  1. Anonimo10:29

    Se fra tutti coloro che potresti disprezzare nella politica hai scelto il pd è usi la storia di Bersani come pretesto sei veramente una triste persona. Non da disprezzare, al massimo da compatire. Federico.

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    1. Anonimo08:21

      È un punto di vista interessante.

      Safonte

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  2. Federi', se non hai capito un cazzo non te ne faccio una colpa.

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    1. Anonimo09:46

      Ma figurati Barbare', nemmeno io te ne faccio na colpa delle stronzate che dici, altrimenti non saresti ' na papera zoppa ma con tutte e due le gambe... Federico.

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  3. grande barbara, punto e accapo.

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  4. Commento perfetto Lameduck, tolto il sassolino dalla scarpa con una analisi giusta e non ipocrita. Come dici centinaia di altri nelle stesse condizioni e non è detto che tutti abbiano ricevuto la stessa sollecita cura. Buon per lui che gli sta andando bene, ad uno che ha ventilato di non mandare l'ambulanza a determinate categorie. Ciao Django.

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  5. Anonimo17:45

    Coraggio, Barbara: anche quest'anno la Befana ha terminato le scorte di sinapsi ... :-) ltcm1990

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  6. Anonimo17:46

    fin troppo moderato, come sempre spassoso, bel pezzo

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  7. Anonimo20:05

    Get well soon... or maybe not.

    " Hanno bisogno del nemico e del delirio di persecuzione per illudersi di superare la loro marcescenza perfino quando uno dei loro dirigenti lotta contro la morte. Perché non frega loro niente di Bersani, che nemmeno se morisse durante un comizio diventerebbe un Berlinguer, ma solo di poterci costruire su una campagna propagandistica degna di un branco di avvoltoi per illudersi di essere perfino odiati. Proprio dei poracci.
    Non allargatevi. Non è odio, è solo disprezzo."

    Ho sempre pensato che gli italiani fossero stati berlusconizzati nei loro deliri, nel loro non-vedere dove il loro capo li stava portando, fino a che punto si arrampicassero sugli specchi per difenderlo. Adesso ho capito che l'Italia non si è berlusconizzata, si è piddinizzata con una notevole differenza però: il Berlusconi leader è visibile, è Lui e nessun altro; il PD è solo una sigla che però racchiude in sè la piddinizzazione dell'Italia, puoi cambiare un leader, o magari anche tutti, ma il PD non cambia mai. Un PD è per sempre.

    Teresa

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  8. "Perfino dal più umile membro del Partito ci si aspetta che, entro limiti ben definiti, sia abile, attivo e addirittura intelligente, ma è anche indispensabile che sia un fanatico credulo e ignorante, in preda a sentimenti quali la paura, l'odio, l'adulazione e il tripudio orgiastico. In altri termini, è necessario che abbia una mentalità in linea con lo stato di guerra. Non importa che la guerra si combatta per davvero e, poiché una vittoria definitiva è impossibile, non importa nemmeno se la guerra vada bene o male: serve solo che uno stato di belligeranza persista. Questa scissione dell'intelligenza, che il Partito chiede ai suoi adepti e alla quale si perviene più agevolmente in un'atmosfera di guerra, è ora quasi generale, ma diviene tanto più accentuata quanto più in alto si sale nei gradi della gerarchia."
    George Orwell - 1984

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  9. Anonimo08:27

    Sì, un "get well soon" dovrebbe bastare. Mi interessa molto di più come muoiono i poveri. Sempre attuale.

    OT. Grazie per i suggerimenti: Allen, Wallraff.


    Safonte

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    1. tutto corretto eccetto
      "Poracci, i piddini. Si sono dimenticati di quello che hanno sempre vomitato contro gli avversari in vent'anni ("la Carfagna che fa i pompini" della Guzzanti gridato in piazza, solo per fare un esempio) per celebrare l'antiberlusconismo rituale e non di sostanza"
      forse un calo di zuccheri ;-) ma ,francamente, la Sabina Guzzanti non era ,anche coi baffetti il presidente del pd(s),ma un comico che dà voce a qualcosa che non mi sembrava tanto rituale,ma abbastanza sostanzioso . Non ho voglia di fare un saggio sulla satira,ma anche tu quando metti i baffetti alla Merkel, o prendi in giro la Boldrini usi quell'arma.
      Invece quello che le piazze hanno sempre urlato (non vomitato anche se la rabbia può dare gli stessi risultati) è stato invece rimangiato da una sinistra perbenista( Da Andreotti la gobba te la raddrizziamo noi a un Diliberto che deve negare che "La Fornero al cimitero" sia un efficacie sintesi di quello che decine di migliaia di persone pensano di quella personama chiedere scusa, prendere le distanze. Non è certo un inno a diventare brigatisti,ma uno slogan sintetico, umoristico, sacastico di ironia corrosiva.

      La forma è anche sostanza nel berlusconismo,ma qui è un discorso lungo.
      Io non so se la Carfagna ha fatto pompini a Berlusca,ma che un sultano ha dominato per vent'anni questo è vero ( e la Carfagna è stata persino con Bocchino <,;-( ) con tutti che gli davono dello statista e una delle poche voci contro coro è stato proprio quella della Guzzanti

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    2. Certo che, alla luce delle ultime rivelazioni sugli sciacalli piddini dell'Aquila, il filmetto tutto sussurrato della Guzzanti assume tutto un altro sapore. Quasi un mappazzone.

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  10. Non vorrei entrare in polemica con quanto scritto, ma solo puntualizzare che il punto di vista è sempre opinabile. Ognuno ha il suo pensiero, e a volte la vede in modo differente da altri.

    Ad esempio, il fatto che per vent'anni ci siam dovuti sorbire il populismo e libertarismo berlusconiano, con tanto consenso in voti e speranze da parte di milioni di cittadini , per poi scoprire che i danni del ventennio sono atati ben oltre quelli che chi gli vomitava insulti contro temeva, beh, non è un punto di vista così sbagliato.
    Il nostro Paese, da sempre, ha convissuto con campanilismi, contrapposizioni, faide, e polemiche.
    Trovarne anche in simili eventi, come la morte di questo, o la malattia di quest'altro, mi sembra sia endemico.
    In ciò che sottolinea Barbara Tampieri c'è un errore di fondo: lei la vede così dal suo punto di vista, che rispetto.
    Ma io , che sono piddino, la vedo da un altro punto di vista. E non mi sento affatto un poraccio...

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    1. Un poraccio a sua insaputa, insomma.
      A parte gli scherzi, lei è stato addestrato a vedere solo l'antiberlusconismo rituale e non le malefatte del suo partito, in combutta per vent'anni con il suddetto.
      E cioè addestrato a non accorgersi che il PD ci sta portando alla rovina. Altro che punto di vista, mi consenta.

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