domenica 7 febbraio 2016

Le sciurette piddine sanno che i cinesi mangiano figli pelosi?

courtesy Paolo Campana
La fischiata nazionale del giorno è quella rivolta al PD per il fatto dei cinesi che pare siano andati a votare numerosi alle primarie per il sindaco di Milano. Cinesi organizzatissimi e tutti compatti per Sala anche se non capile italiano e non licoldale chi avele votato.
Naturalmente se non mi piace il cinese in coda per elezioni italiane io sono razzista e lo è anche il titolo vagamente alla Philip K. Dick di questo post che allude a certe abitudini culinarie dei nostri più affezionati acquirenti in contanti di esercizi commerciali. Un giorno, dovessimo vincere noi la guerra, mentre saremo intenti ad incidere in punta di coltello sulle loro fronti il simbolo dell'euro che tanto amarono, al fine di poterli riconoscere ovunque, ci divertiremo a chiedere ai piddini il perché di questa ingiustizia e pretenderemo una risposta. Noi italiani un bar in contanti non ce lo potevamo comperare e i cinesi si. Perché? Ah, forse per stanare meglio gli italiani evasori. Capisco.

Gli altri candidati, come quella Giovannina d'Arco al rogo della Balzani, hanno protestato per l'evidente cooptazione del voto mandarino e loro si che sono razzisti, perché non hanno il coraggio di dire che le primarie del partito demmerda in sé sono una farsa, perché il Grande Cervello Unico sa già per chi dovrà votare e quindi i cinesi servono solo per distrarre il popolaccio dall'ennesima porcata.

Fate molto male a ridere, però, della trovata esotica del piddi milanese, perché questo è solo l'inizio. Stanno già dicendo, a noi razzisti e alle sciurette piddine desinistra ignare della prelibatezza del barboncino laccato prossimamente in mostra dal Peck (Peckino, quando se lo compreranno), che i cinesi sono cittadini milanesi come gli altri e quindi che c'è di male? Non sarete mica razzisti? 
Cosa vuoi che siano lo sfruttamento, i laboratori di cucito e i negozi che lavorano giorno e notte con manovalanza anche clandestina, i capitali che vanno (soprattutto) e vengono senza controlli, insomma il modello produttivo cinese che, unendo il peggio capitalismo con il peggio comunismo, ha conquistato pure le élite sovranazionali, che vogliono quindi esportarlo a tutti i costi in tutto il mondo. L'Occidente è rosso e il nostro è solo fottuto razzismo da musi bianchi.

Fate male a fare battute perché se l'obiettivo è la sostituzione in questo paese degli autoctoni con i colonizzatori per conto terzi, il prossimo step sarà fare di tutto per far votare alle politiche chiunque non sia italiano. Le leggi razziali al contrario. A maggior ragione se gli italiani saranno furiosi con il partito demmerda e i suoi complici e minacceranno di non votarli o di astenersi sempre di più, facendo come quello che per fare un dispetto alla moglie se lo tagliò.
Che gli frega? Ci sono migliaia di new italians  - ai quali dell'Italia frega una ceppa, il che fa curriculum - pronti a sostituirli.

Milano, 2020. 
Sciuretta 1 - "Senti com'è buono il figlio peloso... ma si, il cocker, il marito della sciura Colombo.                            Petto o coscia?" 
Sciuretta  2 - "Ah, divinooo!"




7 commenti:

  1. Mi è sovvenuta tardivamente, ahimè, quella massima di Wilde relativa al 'purché se ne parli'. Mea culpa.

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  2. Quando parte il prossimo missile (Coreano)?

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  3. The power of money. Genialmente, hanno sfruttato i cinesi a casa loro, imbottendoli di carta straccia che, giustamente, ci stanno restituendo, comprando il comprabile, ovvero persone - i facilitatori locali - e quartieri interi. La forca non basterebbe per i facilitatori, aka traditori della patria. Di fatto, una delle definizioni della globalizzazione e' proprio questa: coi dollari si compra EVERYONE/THING/WHERE/WHEN.

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  4. Anonimo13:02

    il prossimo step sarà fare di tutto per far votare alle politiche chiunque non sia italiano
    certo , specie se i (residui) autoctoni smettessero di votarli :-)

    Ma e' una ipotesi irrealistica , il PDotismo e' una malattia "mortale" nel senso che scompare solo con la morte del PDota.
    ws

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  5. Mi viene in mente il cane della signora Silvani a cena con Fantozzi. ..O era un ristorante giapponese? va be è uguale!

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    1. Il ristorante era giapponese. E passi. Il cane aveva un nome (e che nome!): Pierugo. E passi. Ma la Silvani!... Signorina Silvani, cazzo! Miss III piano! (Poi, incidentalmente, Silvani in Calboni, vabbè...)
      Su Fantozzi non si scherza. Al massimo si ride (riso amarissimo, manco a dirlo).

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  6. Anonimo19:18

    Pero' non ne fanno pellicce come noi con gli ermellini... e ce li mangiavamo pure. :-)
    Bisognerebbe interpellare anche le gattare. Qui dove sto (era un paradiso per i gatti randagi) non se ne trova piu' uno a pagarlo.

    G.Stallman

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