venerdì 12 febbraio 2016

Sanremology



Per andare sul dark web, il lato oscuro e clandestino della rete dove puoi trovare tutto il peggio del mondo: da ogni tipo di arma agli snuff movies, dagli amazon dei più mortali virus e batteri e delle droghe ai badoo per pedofili occorre conoscere parole d'ordine e seguire alcuni precisi accorgimenti informatici non proprio alla portata di tutti. Per andare invece sul lato oscuro della televisione, sul dark tv, basta accendere l'apparecchio e sintonizzarlo su Raiuno, se già non lo fa lui automaticamente.

Oggi che la propaganda del Grande Controfratello ci arriva direttamente in bolletta come ennesima gabella, per giunta non più evitabile, è ancora più desolante osservare il mondo che tramite essa si vorrebbe plasmare per il nostro futuro.
Sanremo è sempre stato un fenomeno sottoculturale paramafioso con l'obbligo della musica italiana, ma ora che è a tutti gli effetti un metodo per somministrare a 10 milioni di telespettatori per una settimana la melassa tossica del buonismo e della mediocrità elevata a genio, chi vi si accosta per osservare il fenomeno ha la sensazione di essere costretto ad osservare una scatola brulicante di vermi. Provando il medesimo disgusto assieme all'interesse morboso per forme di vita minime che si agitano tanto, vorremmo sapere per che cosa.
Da semplice gara canora dove il vincitore è sempre stato scelto in base a puri interessi di spartizione di mercato, ma dove purtuttavia era possibile ascoltare cantanti che oggi ci sogniamo, ora che la musica è finita nel tritacarne dell'autodistruzione della civiltà occidentale, Sanremo è diventato la sagra dei Salieri elevati artificiosamente e spacciati per Mozart, dove tutti sono grandi per il quarto d'ora warholiano e poi ritornano per giustizia divina nel dimenticatoio che riporta l'universo in equilibrio.

Presentato da individui che sarebbero imbarazzanti anche come camerieri o ragazzi dell'ascensore, obbligati per puro sadismo ad indossare lo smoking che li muta in pinguini e dalle solite ragazze immagine parlanti, Sanremo è la lunghissima e snervante sfilata di vecchie cariatidi e giovani meteore che presentano insulse canzonette tutte uguali (sembrano scritte tutte da Ligabue) sull'ammore, arrangiate tutte nello stesso modo e dove l'unico barlume di luce è rappresentato dalla serata dove si ripropongono vecchie canzoni in cover che oggi paiono capolavori assoluti, pur se riarrangiate e interpretate da karaokisti ubriachi o strafatti in senso cattivo, non in quello di un Jimi Hendrix, per intenderci.
Tra un cantante e l'altro e per diluire ancora di più la broda ci sono gli ospiti, sempre presentati dal maitre pinguino come semidei scesi dall'Olimpo a miracol mostrare a noi comuni mortali, tra i quali non manca mai una di quelle scimmiette urlatrici (che finalmente vediamo per la prima volta in faccia) tra il finto soul e il muezzin che ci tormentano dagli altoparlanti dei centri commerciali, il mascherone da fontana che una volta era una delle attrici più naturalmente belle del mondo, testimonial dell'unico vero femminicidio, quello praticato dai chirurghi estetici, alcuni penosi tentativi di comicità forzata e la star internazionale, scelta anch'essa tra le vecchie carampane e il modernariato di allevamento. 

Ultimo trend in voga da qualche anno, in omaggio al grande Barnum che ormai ispira la televisione mondiale: il freak. Può essere la donna immagine barbuta dell'eurodittatura, l'orrenda Conchita Wurst dell'anno scorso, fino alla vera e propria ostensione del disabile, presente per sé e in quanto tale, come il malato di progeria o l'atleta down, oppure ancora chiamato a rendere una performance artistica durante la quale il telespettatore è posto sotto il più odioso dei ricatti. 
Per capirci. Mettiamo che il personaggio affetto da disabilità suoni una musica scontata, banale, pressoché uguale a quella di un Michael Nyman qualsiasi, che poi sarebbe la versione patinata dello strimpellamento casuale di chiunque sappia un minimo suonare il pianoforte e decida di sedersi e comporre improvvisando per la gioia delle sue zie, ovviamente in estasi. Niente a che fare con questo:



Mettiamo che il pinguino presenti il personaggio come un grande maestro (non in senso massonico) di fama internazionale, un genio, il più grande, il pubblico sia già in deliquio per la vista della carrozzella e della forza sovrumana dimostrata da chi è costretto dalla malattia a fare cose che voi sani non riuscireste mai a fare e voi foste gli unici, in quel momento, a percepire l'odiosità della messinscena e la volgarità del ricatto morale e non riusciste più a zittire il bimbetto che, dentro di voi, vi sta tirando la giacchetta dicendovi: "Ma questa sarebbe grande musica??" Ecco, non sareste per questo, per questo pensiero, secondo i canoni morali di oggi, una persona orrenda?


Eppure bisogna capire che in quel contesto la musica è solo un pretesto. La musica non esiste più, è tra le cose haram da far distruggere agli iconoclasti, alle quali bisogna disabituarsi e che svanisce pezzo per pezzo ogni volta che muore un grande artista musicista del passato anche recente, rendendo la sua dipartita quasi equivalente ad un'epocale sciagura collettiva. Come nel caso della morte di David Bowie, che ci ha lasciato sgomenti in mezzo a questa valle di musica di merda, pur in compagnia del suo splendido requiem, a sorbirci Elton John. Quest'ultimo non a caso ospite di Sanremo ma non in quanto star internazionale (essendo ormai un penoso ricordo di sé stesso oltre che esteticamente una imbarazzante caricatura di sua madre) ma inquantogay portatore (in bolletta ENEL) del Messaggio della Maternità surrogata, delle unioni civili e dell'ideologia gender.

Messaggio che, ovviamente, è tratto dalla Grande Agenda ed è, nonostante emani tanta bontà, sempre un atto di mostruosa violenza. La cura Ludovico per disabituarti all'ultraviolenza del libero arbitrio e farti diventare un cittadino modello che accetta di leccare a comando qualunque suola di scarpa. Ora si tratta dei diritti civili e del "diritto alla maternità" di omosessuali danarosi, domani chissà. Magari la terminazione di quei disabili che, eliminato il welfare, e non già terminati mediante vessazione fiscale, cominceranno a rappresentare un problema e non serviranno più come lacrimogeni per le fiere televisive sovranazionalpopolari.
Visto il carattere ormai esclusivamente propagandistico del mezzo televisivo e la preponderanza del metodo "affettar cipolle e chiamarla commozione", è normale che, essendo il governo casualmente nel mezzo della battaglia parlamentare per l'approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni civili, priorità assoluta in mezzo al crollo di Babilonia, Sanremo si sia trasformato in un tripudio di nastri multikulticolor, di ospiti ad hoc e nella vaporizzazione sistematica sugli spettatori, a mo' di agente Orange sulla giungla vietnamita, di politically correctness. Compreso, tra uno sdilinquimento e l'altro, lo spot a favore dei nuovi mutui (subprime?) di una nota banca in odore di fallimento mentre il governo sta preparando il decreto che permetterà, magari alla stessa banca, dopo appena due rate non pagate del mutuo al 100%, di portarvi via l'altra casa che aspettavate di vendere con tutta calma. Tanto per non far dimenticare chi comanda.

30 commenti:

  1. Che pena, non riesco a guardarlo per più di dieci minuti. Ogni tanto butto l'occhio tra una puntata di Fargo e l'altra, ma perfino gli Eli quest'anno mi sono parsi scontati e noiosi.

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    1. Fargo merita.
      Io me lo sono visto in inglese, e la seconda stagione mi è piaciuta persino più della prima, è più corale. D'altra parte la prima stagione è puro distillato di cinema Coen.

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    2. i doppiatori italiani della prima stagione vengono nutriti a Pedigree Pal.

      (@lapravdania)

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  2. Sanremo 1986, guardate chi presentava e soprattutto gli ospiti! E' praticamente dalla fine degli anni ottanta che non lo guardo piu'. Fra intrattenimento "popolare" e spazzatura c'e' una certa distanza.

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  3. Anonimo17:56

    Mamma mia, e' proprio la famiglia Addams... la mosica... bell'argomento. Quel tal dr. Day ebbe a rispondere: in futuro sara' ancora piu' brutta. Significa che lo sanno, non e' solo il risultato dell'involuzione cerebrale indotta. Pero' quello che non gli riesce proprio e' sradicare le proporzioni armoniche che ognuno apprezza per natura, cio' che invece gli e' quasi riuscito per le arti figurative. Semplice quanto vuoi, magari su di un solo accordo nemmeno rivoltato e accompagnato da qualunque frastuono intorno, ma qualcosa della "dilettevole arte dei suoni" deve rimanere, altrimenti fa la fine del Pierrot lunaire: lo ascoltano solo i compositori masochisti che si sono stufati di scrivere fughe e sinfonie "tradizionali". Comunque oggi ci sono i minimalisti, il pensiero e' minimalista (o del tutto inesistente) e il culto della personalita' va tributato agli sfortunati. Ah, la discriminazione positiva, che rottura di coglioni... la nana che in tv fa l'angelo, l'orco che diventa buono pur rimanendo orco, l'incapace paraplegico che oltre a non saper parlare e non saper suonare spara idiozie tra l'ammirazione generale. La Bellezza classica e' questa qui nel Nuovo Ordine Mondiale. Pero' il nostro materialismo ci impedisce di apprezzare cio' che sta dietro. Infatti, se il bello e' buono, e' vero anche l'opposto, quindi l'elogio del mostro non ha solo una valenza estetica. E' sempre molto peggio di quanto sembra.

    G.Stallman

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    1. La nana Josephine angelo custode è in assoluto il telefilm più brutto di tutti i tempi nell'universo conosciuto. E lo dico perché mi sono fatta anche le telenovelas brasiliane anni ottanta.
      Shrek però è carino, dai. Pochissimo corretto, se lo guardi bene. Ad Azzurro dà decisamente del frocio e la Fata Madrina è la classica mamma-donna americana (anzi, una yiddishe mame).

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    2. Anonimo20:09

      Vedo che conosci l'angelo. Ammetto di non conoscere bene Shrek. Rimango quindi un po' sul generico. Pero' la rottura con i canoni classici e' palese. Una volta il brutto diventava bello perche' non poteva essere diversamente: il Brutto era il Male. Monstrum in corpore, monstrum in animo. Oggi non c'e' piu' bisogno di conversione: un po' come per il Cristianesimo. Mi pare che questa sia la regola aurea. All'interno di questa si puo' esercitare la captatio benevolentiae perche' lo scopo e' "sfatare il Mito". Fissazione degli anglo-sassoni in genere. Del resto, quando volevano mostrificare il fu Heider non allusero ad una sua presunta omosessualita' ? A te che bazzichi le psico-cose dovrebbe essere piu' facile esaminare il meccanismo. Io sono un dilettante in materia e galleggio in superficie, ma quando metto in moto il senso critico mi stupisco di me stesso. Il rischio e' quello di esagerare un po', ma con le dosi da cavallo di tossico che abbiamo ingerito inconsapevolmente, e' perfettamente comprensibile.

      G.Stallman

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    3. Per questo evito sempre i brutti per strada.

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    4. Anonimo17:26

      Fa benissimo. E sua moglie com'e' ?

      G.Stallman

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  4. Anonimo18:32

    La cosa che mi rattrista di più è Elio divenuto una caricatura di se stesso.
    Io amo quel gruppo da sempre.
    Cazzo, non è passato tanto tempo da quando facevano sclerare i sinistrioti sfottendo il Primo Maggio.


    Matteo

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    1. Alla fine dei giorni, gli unici veramente eversivi saranno stati gli Squallor.

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    2. Gli Squallor?...no dai, hanno sdoganato quell'umorismo del cazzo banalnonsense pseudointellettualefigo dal sicuro accenno al richiamo sessualgay etc etc
      Invece gli Skiantos saranno pure stati grezzi ruvidi e disgustosi, ma che forza, mi fan venire in mente Diogene Laerzo.

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  5. Mi dispiace per voi. Io non lo vedo da millantanni e non me ne pento. Inutile sperare, non c'è più niente da fare (parte di una vecchia canzone).

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  6. Non avendo TV mi sto perdendo il Festivalle di Sanremo ed oso pure vantarmene pubblicamente.
    Chiedo a Barbara che é psicologa: sono da internare?

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    1. si .. e come in Arancia Meccanica sottoposto alla visione di tutte le ultime 30 edizioni. Di fila.

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  7. Elio è arrrivato all'immancabile momento della sindrome da primo della classe per cui sa che avrà 8 anche se all'interrogazione si gratta il lallero. Irriverente un paio di maroni.

    Alla lista delle instant song approntate dagli impiegati del Partito per la recita annuale si deve aggiungere la canzone profuga di Frassica. Puntuale come lo squaraus dopo due chili di anguria.

    Mercoledì Michielin porella, inconsapevole, con addosso tutti quelli occhi orfani di triangolo e il look da collina di Spoon River. Dormono, dormono.

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    1. Stavo per metterti "mi piace", come se fossimo su Facebook. ;-)

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  8. Cara Barbara, finchè c'è gente come te c'è speranza: conosci la musica (tanta e varia) sei affilata come un bisturi e non ti sfugge niente, quella sul pinguino è fenomenale (se lo ingrassi un poco sembra hollande!!!). Io da 10 anni non ho la tv ma mi bastano le foto su internet per approvare al 100%. Poi, come posso non commuovermi quando qualcuno ha finalmente il fegato di dare a Ligabue quel che è di Ligabue(il nulla). Ah, il valore della competenza!

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    1. Carlo Conti gonfiato a 2.8 è Hollande? Ma questa è un'illuminazione, è vero, cazzo!

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  9. Grande Barbara! Tra i tuoi post (che ho letto) uno dei migliori! Altrettanto significativo in tal senso ho trovato quello di Nino Spirlì su IlGiornaleOff http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2016/02/11/91524/

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  10. Direi che hai dato un senso compiuto al subbuglio di sensazioni che ho provato, mio malgrado, guardando San Remo

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  11. Anonimo13:18

    Grazie al cielo i miei gusti musicali mi hanno sempre tenuto lontano dalle macchiette sanremesi.
    Certo viene il magone a pensare che, su quello stesso palco, un tempo era possibile vedere gente come Faust'o mangiare placidamente una mela fregandosene del proprio pezzo che scorreva in playback.
    Se poi penso che nel 1988, non un secolo fa, la televisione pubblica mandava i CCCP live:
    https://www.youtube.com/watch?v=gRG5I4K5YRw
    viene voglia di stracciare canone, bolletta e di rimanere a lume di candela...

    Costantino

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  12. Anonimo17:56

    Magari la terminazione di quei disabili che, eliminato il welfare...

    magari la terminazione di tutti noi; perche' limitarsi ai soli disabili oltre che non sufficentemente "economico" suonerebbe (ancora ) un po' troppo nazista.

    ws

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    1. Anonimo20:21

      Concordo: e' un nazismo all'incontrario. Qualunque cosa puzzi di naturale viene esclusa a priori. Ma bisogna capirli... la demografia e' quello che e' e i normali occupano molto piu' spazio. Un po' come per le tasse: perche' le devono pagare soprattutto i poveracci ? Perche' sono molti di piu'. C'era un tizio con la barba che una volta si occupava di queste cose... ora me ne sfugge il nome.

      G.Stallman

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  13. Mi pare si chiamasse Carlo Contmarx...

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    1. Anonimo09:46

      Questo si chiama "fare la sintesi" .-)

      G.Stallman

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  14. Anonimo15:45

    Più bi 20000 carri più di 2000 jet un 1000iaio di elicotteri quasi 100000 umani armati . DB
    dall'inizio 2016 perde più del 40% e vanta qualche migliaio di miliardi di inevitabili. Il prezzo del greggio ammazza i saud. Iran non vende in dollari Russia e
    Cina copiano . Navi strategiche russe già presenti in loco , capacità controllo totale 600 km di diametro . Sistemi s400 con multiple contemporanee capacità dingaggio già piazzati e sistemi simili forniti anche ad Iran india e Cina. Testate nucleari tattiche presenti. Erdogun sta già sparando...manca poco ed io canto ma prima bevo così intono meglio una tarantella qualsiasi che tanto è uguale lo stesso ...
    Ubriaco non molesto.

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